La risposta breve è no. Il sake non si chiama davvero sake. Se avete poco tempo per leggere fermatevi qui. Se volete “approfondire” seguite il ragionamento che segue. La prendo larga, in Giappone ci sono 4 serie di caratteri nella scrittura: romaji (i caratteri occidentali, latini, ma che non fanno propriamente parte del patrimonio linguistico tradizionale), i katakana (caratteri sillabici usati, in teoria, per scrivere le parole con una etimo straniero), gli hiragana (caratteri sillabici come i katakana, ma che costituiscono l’ossatura grammaticale della lingua scritta oltre ad essere usati per tutta una serie di altre parole, parti variabili dei verbi ecc.) e i Kanji (croce e delizia, più croce che delizia, di qualsiasi studente di giapponese). Già così fa male, viene da piangere e rimpiangiamo le nostre 21 carinissime letterine. Ma non finisce qui: i kanji che un giapponese deve conoscere per non sembrare un completo ottuso, sono 2.136. Sangue dagli occhi a pensare di leggerli tutti. Ma mica finisce qui, perché hanno per lo più varie pronunce (cinese e giapponese, dato che sono di origine cinese) a seconda di come sono nella frase, se sono soli o se affiancati da altri kanji. Avete presente da noi alle elementari quando con il sussidiario abbiamo il disegno di un cane per la C, una giraffa per la G e via dicendo. Ecco no, dimenticatevi quel paradiso e immaginate l’inferno
Ma tutto ciò che c’entra con il sake?!
Non infuriatevi. Adesso ci arrivo. C’entra nel senso che il kanji di “sake” (che se avete il set di lettere giapponesi nel pc vedete qui di fianco sennò vedete dei puntini a caso) 酒 in realtà vuol dire alcol, in genere. Cioé le birre, il vino, l’alcol insomma. Quindi non propriamente il “vino di riso” (che vi ricordo trovate nel nostro shop in tutte le varianti che Amaterasu – poi alla dea del sole dello shintoismo dedichiamo un articolo – ha messo in terra). Quello che noi chiamiamo sake si chiama in realtà nihonshu che si scrive con tre kanji, i primi due che compongono la parola Giappone ni-hon e il terzo che non è altro che il kanji di sake (alcol) affiancato al Giappone, ma che si pronuncia shu, per ciò che spiegavo qualche riga più su. Si scrive così: 日本酒 (se non avete il solito set per il giapponese vedete dei puntini a caso, ma magari pensate che siano caratteri giapponesi)
E quindi?
E quindi niente, sapevatelo. Che poi a ben vedere traducendo in italiano in effetti lo potremmo chiamare brutalmente “ALCOL GIAPPONESE”. Ma mi pare poco elegante e troppo didascalico. Se volete fare i/le figh* usate il termine nihonshu, sennò usate sake. In ogni caso vi capiscono sia qui che in Giappone. PS Se ci fate caso il kanji di sake è nel nostro logo, sbirciatelo sopra 2PS le linee dei kanji vanno scritte in un ordine determinato, non a caso, ma ne parliamo poi