La scarsissima levigatura del riso dona profondità e struttura, facendo risaltare le note di nocciola e geraneo tipiche del koji, spingendo a riassaggiarlo più volte per comprenderne le infinite sfumature. Il basso tenore alcolico del 12%, cui deve anche il nome, e l’acidità agrumata figlia del koji bianco lo rendono tuttavia un sake sorprendentemente bilanciato e di facile approccio anche per i novizi.
Ideale con: carni bianche, vongole, bottarga
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